Si è tenuta ieri, nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducezio, la conferenza stampa del partenariato tra la “Casa Accoglienza ad indirizzo segreto” e il “Centro Antiviolenza Doride”, alla presenza del Sindaco di Noto Corrado Figura, dell’Assessore alle Pari Oppurtunità Adriana Della Luna, dell’Assessore al Commercio Giovanni Ferrero, delle dottoresse Miriam Terranova (Responsabile della struttura), Federica Bianca (assistente sociale), Tea Romano (Presidente del Centro antiviolenza Doride).

“Siamo onorati come amministrazione – lo ha detto il Sindaco Corrado Figura, che ha fatto gli onori di casa e ha aperto gli interventi-, che questa conferenza si tenga a Palazzo Ducezio per questo nuovo centro di accoglienza, nella nostra città, per le donne che subiscono violenza. Siamo un’amministrazione aperta a tutela delle persone più fragili. Siamo pronti a portare avanti quelle iniziative, come questa, che vanno in quella direzione nella tutela, nella salvaguardia e del rispetto delle persone più fragili. No alla violenza, no alla violenza sulle donne, rispetto nei confronti di tutti. E’ necessario che il governo nazionale proceda con delle norme di emergenza, che vadano a tutela di questo fenomeno di violenza nei confronti delle donne, che ad oggi ha fatto 1522 vittime. L’amministrazione sarà vicina attraverso una serie di iniziative, che porteremo avanti insieme alle associazioni di categoria. Stiamo avviando la consulta femminile insieme all’assessore alle Pari Opportunità Adriana Della Luna”

Noto ha così raggiunto un traguardo importante, che non lascia le donne da sole ma ha una casa dove accoglierle. La collaborazione con il Centro Antiviolenza “Doride” è un trampolino di slancio per la tutela delle vittime di violenza.

“Informare – chiosa la responsabile di struttura Miriam Terranova -, il territorio che esiste un centro antiviolenza ad indirizzo segreto, nel territorio di Noto. L’obiettivo è quello di aiutare queste donne, di dare loro un luogo sicuro, per aiutarle nella loro incolumità fisica e psichica, aiutare sia i minori che le mamme, creare un clima familiare all’interno della struttura. Reintegrarle nella società e allontanarle da queste relazioni negative, che le sopprimono. Un altro obiettivo è quello di far conoscere alle donne i loro diritti e i loro doveri. Con il sindaco e l’amministrazione vogliamo lavorare in rete, così come è stato detto, attiveremo tutti i servizi, faremo una convenzione, con i servizi sociali e le forze dell’ordine. Il mio obiettivo futuro? Voglio che finisca il femminicidio.”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Don Maurizio Novello, che nell’ambito della propria competenza e come segno di concreta partecipazione ha ribadito che “è fondamentale l’apertura di un centro che possa accogliere le donne che subiscono violenza, nella nostra città, perchè serve ad incoraggiare a chi subisce violenze, a denunciare chi commette il male, e soprattutto a sapere che non sono sole, ma che ci sono dei luoghi ben specifici, che possono essere protette e accolte, sia loro che i figli, e che ci siano a loro interno delle persone competenti che possano aiutarle a farsi una vita e vivere con grande dignità. Quella dignità che viene sempre tolta ed eliminata da chi commette il male”

La città, quindi, si dota di una struttura importante di sostegno alle donne vittime di violenza che trovano in questi presidi di accoglienza il primo luogo di sollievo alle loro sofferenze ed angosce che quasi sempre coinvolgono anche i loro figli e, proprio grazie alla presa in carico delle diverse figure specialistiche, hanno il coraggio di denunciare le violenze subite

“E’ stato compiuto un grande passo a Palazzo Ducezio – ha detto l’Assessore Adriana Della Luna -, tramite la presentazione e l’apertura della Casa Accoglienza ad indirizzo segreto della cooperativa “La Nuova Farfalla”, in collaborazione con il centro antiviolenza Doride. Questo è un significativo passo in avanti a tutela delle donne vittime di violenza. Le donne devono denunciare chi le maltratta, e devono farlo attraverso i canali ufficiali che assicurano loro la protezione: il numero di emergenza 1522, oppure rivolgendosi alle forze di polizia, ai servizi sociali e ai centri antiviolenza. Invitiamo loro a farlo, proprio perchè se si è costretti a vivere in un luogo in cui vengono maltrattate e devono avere cure sanitarie, o addirittura sono a rischio di vita, dobbiamo invitarle a farlo e a far prendere loro coscienza che ci sono dei diritti alla quale loro possono appellarsi.”

Infine ecco il pensiero della dottoressa Federica Bianca, assistente sociale.

“Esistono tante forme di maltrattamento, alcune più visibili, altre più subdole e striscianti come ad esempio umiliazioni e critiche continue, controllo costante anche di tipo economico, isolamento dal contesto sociale, comportamenti persecutori continuativi. Inoltre, bisogna insegnare alle ragazze e alle donne a uscire dall’isolamento, che è uno dei principali meccanismi di mantenimento e perpetuazione della violenza. Bisogna rompere il segreto e parlarne, parlarne, parlarne, con le famiglie, con le amiche, con i colleghi di lavoro, con gli specialisti del pronto soccorso e dei centri antiviolenza. Risulta essere fondamentale il ruolo dell’ equipè multiprofessionale e il ruolo dei centri di ascolto, servizi essenziali per farsí che la vittima di violenza soprattutto nella fase di primo colloquio si senta protetta e accolta. La bravura dell’ operatore sta nell’ ascoltare i silenzi. Silenzi che parlano,silenzi che valgono più di mille parole. Se ne può parlare, se ne deve parlare per fare prevenzioni ma soprattutto per poter intervenire, per poter costruire un’alternativa, per poter creare una rete di aiuto, per curarsi e tutelarsi. “Non è facile, ma quando dinanzi ad un colloquio d’ aiuto trovi la professionalità, trovi qualcuno che ti rassicura e ti indirizza verso la strada più giusta da seguire ,prendendo in considerazione il contesto familiare, la presenza di bambini, tutto diventa più semplice. Noi ci siamo, Noto non lascia le donne da sole.”

a cura di Paolo Interlando