Riceviamo e Pubblichiamo.
A pochi mesi dalle elezioni per rinnovo dell’assemblea regionale siciliana e del suo Governatore, torna al centro del dibattito la questione relativa alla rifunzionalizzazione dell’Ospedale Trigona di Noto.
Il rischio che, ancora una volta, il Trigona di Noto venga strumentalizzato a fini esclusivamente elettorali è concreto e il Consiglio Comunale di Venerdì 18 Marzo 2022, cui hanno partecipato i deputati regionali Ternullo e Cafeo per la maggioranza; Pasqua per l’opposizione, con l’assenza dell’on. Rossana Cannata, conferma i nostri timori.
Possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, che nessuno degli onorevoli deputati all’Ars siciliana abbia assunto impegni che possano lontanamente far supporre una messa in discussione del piano di riordino della rete ospedaliera. Non si comprende, del resto, come avrebbero potuto farlo, se non per motivi elettorali, essendo la rifunzionalizzazione in fase di ultimazione.
Nè il rinnovo, a breve, del piano può far pensare ad uno stravolgimento o ad una marcia indietro sulla destinazione del Trigona come post acuti nell’ambito della rete ospedaliera.
Anzi è apparso chiaro che la pervicace insistenza dell’Amministrazione in carica nella richiesta di riportare al Trigona, attraverso la Medicina accreditata,( cioè il privato in convenzione con il pubblico ) il reparto di Medicina e Chirurgia e il P.S. h24, allontani il nosocomio cittadino dal diventare pienamente e operativamente sede delle post acuzie dell’O.R. Avola-Noto e, altresì, lo ponga a rischio di non accogliere al suo interno l’Ospedale di Comunità, il PTA strutturale ( Casa della Salute) e il COT previsti dal PNRR.
Pertanto, Passione Civile ritiene necessario esprimere, con chiarezza la propria posizione in merito alla delicata questione affinché si eviti, anche in questa occasione, di fare promesse ai cittadini che non soltanto si rivelino vuote e illusorie, ma ulteriormente dannose per tutta la zona sud.
Pur non condividendo, a monte, la scelta dell’Asessorato Regionale alla Salute circa il destinare il Trigona ai post acuti, oggi, è nostro compito essere concreti e pretendere che esso diventi realtà, al di là dei proclami. Abbiamo diritto, soprattutto alla luce delle problematiche emerse con la pandemia da covid19, a una sanità più vicina alle esigenza del cittadino, di qualità, moderna ed efficiente, che, certamente, non può essere rappresentata da due mezzi ospedali malfunzionanti,
Dobbiamo guardare al modello attuato da regioni virtuose che si sono attivate il giorno dopo il varo della riforma che riorganizza il sistema sanitario, vale a dire a far tempo dal 2010 e che, di fatto, ai nostri occhi appaiono avanti anni luce, mentre si tratta semplicemente di regioni dove le Asp e la politica si sono messe subito al lavoro, anche con campagne di comunicazione mirate ad informare il cittadino sulla portatata della riforma relativa al riordino del sistema sanitario e le sue conseguenze.
Anche i cittadini di Noto, Avola, Pachino, Rosolini e Portopalo hanno diritto a essere informati, a non restare indietro e a non sentire la necessità di andare a curarsi fuori dall’Isola.
Preso atto che la riorganizzazione della rete ospedaliera è in via di ultimazione e che è previsto un ulteriore investimento dal PNRR per la realizzazione della missione 6 e considerato che la bozza del piano è già a Roma per l’approvazione del Ministero della Sanità, appare urgente, per intanto, pretendere ciò che spetta a Noto sulla base di ciò che è previsto nell’attuale organizzazione sanitaria, allo scopo di trovarsi muniti di tutti quei servizi previsti dal P.N.R.R.
Diversamente, non soltanto saremo mancanti di quello che dovremmo già avere da tempo, ma il nuovo modello socio-sanitario non potrà essere operativo a detrimento della salute dei cittadini.
Il rischio grosso che corriamo è non solo il definitivo svuotamento del Trigona, ma, l’inattuazione anche di quello per cui è stato destinato e allora nulla resterà da salvare..
Posto che l’Ospedale di Avola accoglierà le acuzie mentre l’Ospedale di Noto sarà deputato all’assistenza post- acuzie, Passione Civile, tenuto conto anche delle criticità affrontate nella pandemia da covid 19, auspica che il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale, unitamente all’opposizione, diano prova di coesione nel pretendere che l’Ospedale Unico Riunito Avola – Noto sia reso pienamente efficiente e funzionale a beneficio di tutta la zona sud.
E’ tempo di superare gli attriti e abbandonare ogni logica campanilistica che in questi anni ha danneggiato tutto il territorio.
Sappiamo che tutto questo è possibile se tutti i soggetti interessati dalla riforma ( Assessorato Regionale alla Salute, Asp e Amministrazione Comunale) riprendono un dialogo costruttivo e svolgono il proprio compito nella realizzazione dell’obiettivo comune, nell’interesse esclusivo della salute di tutti i cittadini. Dialogo fondamentale che richiede alle Amministrazioni dei comuni della zona Sud, di lavorare insieme e di essere parte attiva nella raccolta di dati da cui emerga la conoscenza dello stato epidemiologico del territorio, presupposto necessario per rispondere ai bisogni dei cittadini.
In questa ottica, i servizi ospedalieri post acuti previsti per il Trigona debbono essere implementati anche in forza del potenziamento delle Strutture Ospedaliere e Territoriali annunciato dal Governo Nazionale e Regionale .
Atteso che l’ospedale Trigona di Noto è sede del reparto di Lungodegenza, Geriatria, Riabilitazione ed in ultimo del Centro Covid, è quanto mai opportuno efficientare i predetti reparti nei termini qui di seguito sinteticamente riassunti:
– La medicina Riabilitativa non deve limitarsi al trattamento della sola riabilitazione post trauma ma dovrà anche occuparsi del trattamento riabilitativo post ischemico, cardiologico e neurologico.
– La Lungodegenza dovrà essere destinata ad accogliere anziani generalmente non autosufficienti affetti da patologie tali che necessitano sia di assistenza che di trattamenti fisioterapici, incentrati o ad ottenere un certo miglioramento della condizione di malattia od impedirne il peggioramento. L’unità di lungodegenza pertanto dovrà essere riservata a quei pazienti che, conclusa la fase acuta di ricovero, necessitano di un prolungamento dell’intervento assistenziale ospedaliero dato che presentano una situazione funzionale compromessa.
Dal momento che sarà prevista una particolare attenzione relativamente al Trigona di Noto, anche sulla base di un augurabile potenziamento delle Strutture Ospedaliere, sarebbe opportuno che si istituisse il reparto di Malattie Infettive unitamente al reparto e/o unità di pneumologia così da rendere più completa l’offerta sanitaria dell’Ospedale Unico di Avola/Noto per i 100.000 abitanti residenti nella zona sud della Provincia.
Il reparto Covid, recentemente istituito presso il Trigona di Noto a causa della pandemia tutt’ora in atto, dovrebbe trovare allocazione nell’ala nord dell’Ospedale che ovviamente necessita di ristrutturazione ad hoc.
Il Covid center dovrebbe essere logisticamente separato dal corpo centrale del Presidio Ospedaliero in quanto dotato di ingresso separato, posteggi ed ascensori autonomi tali da garantire percorsi diversificati rispetto ad altri reparti.
Per quanto riguarda la Medicina ospedaliera, che prescinde da ciò che è previsto dai fondi stanziati per attivare i servizi territoriali cui si accennerà in seguito, sarebbe opportuno prevedere di :
- Mantenere operativa presso il Trigona di Noto della U.O di Ortopedia collegata alla medicina riabilitativa, unità operativa logisticamente già prevista presso il predetto presidio ospedaliero ma che a tutt’oggi non è del tutto funzionante;
- Prevedere che i Reparti Covid si riqualifichino in unità operative di Medicina malattie infettive e Pneumologia;
- Prevedere che eventuali ulteriori reparti in regime di accreditamento ( cliniche private quale ad esempio Villa Salus) siano quelle di chirurgia urologica e non di semplice reparto di chirurgia generale già operante presso il Presidio Ospedaliero di Avola.
- Differenziare l’offerta della attività chirurgica che in alcun modo dovrà essere concorrenziale con quella pubblica;
- Prevedere unità e servizi di supporto alle specialità ospedaliere succitate ( servizio di cardiologia, servizi diagnostiche Tac e R.M.N, ).
- Prevedere l’attivazione di T.E. h 24.
- Interessante sarebbe prevedere un ambulatorio per la “ Procreazione Medica Assistita – PMA”.
Alcune delucidazioni di cosa sia il PMA: In considerazione che in atto le tecniche di fecondazione assistitia non rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza ( LEA) e nelle more della loro inclusione ufficiale da parte del Ministero della Salute, l’Assessorato alla Salute ha individuato, con D.A. n.2283 del 26.102012 un network regionale di centri accreditati ed autorizzate a svolgere attività connesse alle tecniche di procreazione assistita di tipo omologo ed eterologo utilizzando delle somme previste dall’art. 18 della legge 40/2004.Le somme autorizzate sono state ripartite tra le Aziende sanitarie di Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. ( A.O. Cannizzaro Catania – ARNAS Garibaldi Catania – AOU Policlinico Vittorio Emanuele – A.O. Papardo Messina – A.O. Elia Caltanissetta.
L’ambulatorio del PMA potrebbe essere più accoglibile poiché potrebbe interagire con l’U.O.C. Ginecologia/Ostetricia presente presso l’ospedale unico di Avola/Noto e con i Servizi consultoriali del territorio (quest’ultimo servizio farà parte della istituenda Casa della Comunità).
In coerenza di quanto sinora esposto, Passione Civile auspica che, approvato il piano ex PNRR, si proceda immediatamente ad attivare quanto dallo stesso previsto per il Trigona e cioè:
– PTA strutturale
– Ospedale di Comunità
– Casa della Salute
– COT
per completare e rendere pienamente operativo il nuovo modello di organizzazione dell’assistenza territoriale.
In merito, Passione Civile si riserva di informare i cittadini sullo stato dell’arte, nonché con campagne informative circa gli standard e lo stato di avanzamento dei lavori affinché siano garantiti i servizi espressamente previsti dal PNRR.