Lo scivolone della Sinistra a Noto .
Il black out del Partito Democratico
- di Vittorio Padua
- da “Il Domani” N°10 Novembre 2021
E venne così l’ora della resa dei conti! Un Pd perdente in occasione delle recenti elezioni amministrative a Noto! Quali le cause? Quali gli effetti che ne hanno determinato una sonora sconfitta? La dirigenza locale e provinciale dovrebbero sciogliere questi amari interrogativi. Da ex componente del direttivo di Circolo del Pd netino mi pongo queste domande! Sono interrogativi che si pongono anche tanti amici e conoscenti e che dovrebbero porsi soprattutto i giovani dirigenti del Pd Netino.
A mio avviso le variabili sono diverse. In primo luogo il popolo di sinistra non ha apprezzato e condiviso l’alleanza in coalizione con i partiti che si riferiscono al centro-destra (Forza Italia ed UDC ). Nel momento in cui il sindaco Bonfanti tradì il suo mandato elettorale dichiarandosi funzionalmente e strutturalmente un uomo di Forza Italia, il Pd ritenne di uscire dalla maggioranza che fino ad allora aveva sostenuto. Ciò, avvenne nel febbraio del 2019 con una forte notazione (vedasi verbale della seduta del consiglio comunale) del vice sindaco del Pd, Corrado Frasca. Mi interrogo pertanto quali siano stati i motivi che hanno portato il Partito Democratico a entrare in coalizione con quei partiti di centrodestra, quando appena due anni prima lo stesso Pd si tirò fuori per coerenza politica! La coerenza, è risaputo, non è una alternanza a seconda delle opportunità.
In secondo luogo, è mancata in questi lunghi anni di governo (dal 2011 – in occasione del primo mandato del sindaco Bonfanti – e fino al 2019) una decisa azione di governo, una propria autonomia identitaria, una propria visione di politica territoriale. Nessun progetto da proporre alla maggioranza del governo cittadino ma quasi un timido yes man nei confronti del sindaco Bonfanti.
E non dimentichiamo le battaglie sociali disattese. Una sinistra autentica è quella che lotta sempre e comunque nei territori in cui governa. In questi lunghi anni non ho visto puntare il dito sugli insoluti temi socio-sanitari, sui temi idrici e quant’altro! Una sinistra consapevole dovrebbe, invece, cercare di incidere sulla coscienza collettiva lavorando giorno dopo giorno attraverso l’ascolto e l’approfondimento delle tematiche. Tutto ciò si attuerebbe attraverso tavoli tecnici, assemblee aperte ai cittadini per ascoltare disagi, criticità, lamentele per poi studiare e proporre le possibili soluzioni. In questi anni invece il Pd si è lasciato prendere dalla “sindrome di Stoccolma”.
Non ricordo un progetto civico che sia stato portato all’attenzione del consiglio comunale e/o del sindaco. Essere di sinistra non significa esprimerlo idealmente.
Essere di sinistra significa incidere con i fatti sul tessuto sociale! Sono questi, a mio parere, i motivi del default del Partito Democratico! Riflessioni, le mie, che si accompagnano a un antico detto: “Chi prima non pensa alla fine… sospira”. E il Pd oltre che sospirare piange la sua mancata proposta politica e sociale risultata assente nei lunghi anni di co-governance della cessata amministrazione.
Cosa augurare al Partito Democratico?
Un risveglio della sua identità e di garante soprattutto dei cittadini più deboli e fragili.