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Comunicato del Presidente del Consiglio Comunale di Noto Pietro Rosa.

INTERROGAZIONE CONSILIARE SULLA CRISI IDRICA E ABBANDONI DELL’AULA. ECCO I FATTI E LA PROPOSTA.

Ho ieri assistito al “tritacarne mediatico’ che ha coinvolto alcuni consiglieri di maggioranza, ricoperti di insulti anche gravi e di vario tipo per essere usciti dall’aula nel corso della seduta consiliare del 19 luglio 2024, avere fatto venir meno il numero legale ed impedito la trattazione dell’interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza, riguardante la crisi idrica in città e nelle contrade.

Premesso che non è compito del sottoscritto giudicare, così come non è compito del Presidente del Consiglio anticipare e valutare la qualità dei contenuti dell’interrogazione presentata, ritengo opportuno fare chiarezza su quanto accaduto alla luce di una completezza di informazioni non certo data da un breve video ritagliato, in cui un gruppo di consiglieri di maggioranza si alzano, uno di loro rimane chiedendo la verifica del numero legale al Presidente e un consigliere di minoranza assurdamente chiede di replicare sulla richiesta di verifica (non su contenuti, interventi o dibattiti all’odg). Sul riguardo, non vale la pena nemmeno dilungarsi. È elementare. La richiesta di verifica presenze è prioritaria su tutto, in quanto è dalla sussistenza del numero legale in aula che dipende la validità e la stessa possibilità di legittima prosecuzione della seduta. “Anche i bambini alle prime esperienze pedagogiche con i giochi di squadra intuiscono che nei giochi di gruppo, dove è previsto un numero minimo di partecipanti, non si può giocare da soli”. Comunque, lasciamo stare. Preferisco pensare che il consigliere ci abbia semplicemente provato.

Andiamo ai fatti.
In data 18 luglio 2024, su convocazione del sottoscritto, si è riunito il Consiglio Comunale. I consiglieri di minoranza Tiralongo, Cutrali e Sammito (Leone assente) abbandonano l’aula e fanno venire meno il numero legale, decidendo in modo volontario e autonomo di non discutere l’interrogazione che tratta il problema della crisi idrica In città e nelle contrade da loro stessi presentata. Come da regolamento, la seduta riprende dopo un’ora dall’orario previsto. Alla richiesta di verifica presenze i consiglieri Tiralongo, Cutrali e Sammito (Leone assente) sono tra gli spazi riservati al pubblico non presenziando in aula e fanno venire meno il numero legale, decidendo autonomamente e volontariamente di non trattare l’interrogazione inerente la crisi idrica in città e nelle contrade.

Giorno 19 luglio 2024 (giorno seguente), come il regolamento prevede, il Consiglio Comunale si riunisce nello stesso orario e con il medesimo ordine del giorno. Arrivati al secondo punto, i consiglieri Tiralongo, Cutrali e Sammito (Leone assente) abbandonano nuovamente l’aula alla fine non votando sì, non votando astenuto, e non votando no alle tariffe Tari. Si passa al terzo punto all’odg, ovvero alla trattazione dell’interrogazione sulla crisi idrica dai consiglieri di minoranza presentata. Dopo i loro tre abbandoni, questa volta sono i consiglieri di maggioranza a lasciare l’aula. Viene fatta richiesta di verifica presenze, il numero legale non sussiste e il sottoscritto Presidente, come nei due casi precedenti, chiude la seduta. Mi sembra superfluo (ma ugualmente lo riferisco) aggiungere che in tutti i casi il sottoscritto sia rimasto al suo posto. Questi i fatti !!!

Un solo concetto personale mi sia consentito, che comunque prescinde da qualsivoglia posizione politica. Chi per 3 volte decide di abbandonare l’aula (cosa legittima seppur discutibile, ci mancherebbe) mi pare un pó ridicolo che possa permettersi di gridare alla vergogna ed ergersi a moralista della situazione allorquando le risposte ricevute sono in un rapporto direttamente proporzionale al suo comportamento.

Ciò detto, una proposta la voglio fare. Fermo restando che la competenza della materia è di competenza dell’amministrazione, l’interrogazione consiliare limita il dibattito a un solo consigliere proponente e al sindaco (illustrazione, risposta e replica), rendendo l’intero Consiglio Comunale e persino gli altri consiglieri proponenti spettatori passivi del dibattito.

Se l’obiettivo è realmente quello di coinvolgere il Consiglio Comunale, sarebbe più opportuno l’adozione di un altro metodo, che è quello di una proposta (mozione o di deliberazione), magari formulata in modo congiunto dalle forze di minoranza e maggioranza. Sarebbe questo un bel segnale e concreta volontà di compartecipazione rispetto ad un problema, quello della crisi idrica, che a mio modo di vedere ha veramente bisogno del contributo di tutti. Su questo, penso che possiamo essere tutti d’accordo.

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