L’ Editoriale di Vincenzo Rosana .
Proprio come avviene sulla tastiera del computer che ho davanti, continuo a battere su un unico tasto, anzi, argomento: il cambiamento. Lo attendo io, lo attende la città. Ci spero io, ci spera la città,nella consapevolezza – che deve diventare inevitabilmente certezza – che la speranza non può però attendere troppo.
Partiamo da un dato oramai consolidato: da qualche settimana abbiamo l’esecutivo al completo, così come abbiamo il presidente della massima assise cittadina. Il sindaco Corrado Figura,ultimate tutte le procedure legate a proclamazione,giuramenti e impedimenti, ha completato, ufficializzato e presentato la sua giunta. Ai tre assessori indicati già prima del voto del 10 e 11 ottobre – Salvo Veneziano, Adriana Della Luna e Massimo Prado – ne ha aggiunto altri due, Giovanni Ferrero e Simon Romano. È stata rispettata, ma non troppo, la parità di genere (si dice così?), con la nomina di una donna, promuovendo un consigliere al doppio ruolo (aula consiliare ed esecutivo). Due i volti noti per la loro presenza in precedenti esecutivi consegnati agli annali della storia politica locale (Prado e Romano,entrambi in giunta con il sindaco Corrado Valvo), mentre un altro, Veneziano, è stato consigliere di lungo corso, sempre tra i banchi dell’opposizione.
Secondo una prassi che ha preso piede a Noto a partire dal 2011 – quindi nemmeno troppo consolidata -, a presiedere il consiglio comunale è stato “chiamato” il consigliere più votato alle amministrative del 10 e 11 ottobre, ossia Pietro Rosa. Il neo presidente, nella seduta consiliare del 12 ottobre scorso che ha segnato il battesimo per i sedici eletti, ha fatto il pieno di voti: per lui hanno votato anche i tre consiglieri dell’opposizione. Ma non è stata una sorpesa in quanto, a nome dell’opposizione, il consigliere Aldo Tiralongo (candidato a sindaco nello scontro a due e di diritto entrato a palazzo Ducezio), nella dichiarazione di voto ha manifestato l’orientamento suo, di Salvo Cutrali e Nino Sammito: “voteremo per il consigliere che ha ottenuto più preferenze”. Il vice di Pietro Rosa è Adriano Formica: 13 i voti a suo favore, mentre l’opposizione ha fatto confluire i suoi voti su Sammito. Insomma, questo il racconto delle puntate andate in onda a palazzo Ducezio che ho voluto proporre a beneficio di assenti e disattenti.
Ed ora, finita la festa, si appronta un colossale cantiere dei lavori con la sistemazione, all’ingresso, dell’immancabile cartello che annuncia “c’è tanto da fare. E subito”. Proprio così: ci sarà da promuovere e valorizzare la grande cultura, avviare la rigenerazione stradale – e Noto si candida a pieno titolo -, studiare un piano per avvicinare quartieri e periferie alla città. E da queste colonne tre dei cinque assessori, già al lavorare con il dichiarato obiettivo di rilanciare Noto, rispondono ad alcune domande poste dalla nostra testata.
Un ultimo suggerimento è legato alla circolazione urbana che da anni attende un intervento: a tal proposito ho avuto modo di sentire un’ottima proposta avanzata dall’assessore al ramo per evitare il persistente caos estivo (che non è escluso nemmeno nella stagione fredda) lungo il viale Confalonieri e la via Napoli. Insomma, si dovranno porre le basi per disegnare e realizzare il futuro della città cogliendo, laddove possibile, le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma, soprattutto, bisogna dare concrete risposte alle esigenze della comunità netina.