La bellezza in questa terra matta.
<<La bellezza salverà il mondo>> va ben oltre la citazione di Dostoevskij e il suo pensiero anticonformista che sfida la ragione.
Essa è il grido sul bordo di un precipizio di colui che lotta contro il proprio tempo, una sfida alle storture della modernità che ci lascia più o meno consciamente, assuefatti al brutto. Così un po’ per dispetto, il sognatore lega stretto a se questo concetto e se lo porta addosso, cercando in cuor suo di salvare il suo pezzetto di mondo.
Non so perché o forse lo rammento fin troppo bene, questa espressione mi riporta in mente un eroe contemporaneo che non ha certamente goduto della fama dello scrittore russo ma a modo suo quel “pezzetto di mondo” l’ha salvato.
C’era una volta un fotografo di strada, un ragazzo che aveva fatto il sessantotto, uno che seguiva una lumaca sul muro a secco finche’ era la luce stessa che premeva il pulsante della reflex, uno che non ne voleva sapere di mollare, uno che per quel gradone rotto sulla scalinata della Cattedrale ci avrebbe perso il sonno. Quel ragazzo sognatore si chiamava Sebastiano Agricola in arte Janez.
Non mollava mai. Non lo fece nemmeno quando un dottore gli disse che la lotta contro il suo tempo era davvero ai minuti di recupero.
Janez fotografava la lentezza della sua terra, di un paesello siciliano che si ostinava a scimmiottare la frenesia della grande città.
Cercava la bellezza in un muro a secco, nelle trazzere, nei vicoli. Cercava qualcosa che catturasse la luce perfetta per uno scatto unico. Cercava e fotografava mentre in ogni angolo trovava un pezzo di sé stesso.
La bellezza secondo Sebastiano Agricola in arte Janez è anticonformista, perché il più anticonformista di tutti si era lasciato crocifiggere un paio di millenni fa. Essa non si cura di poter apparire <<brutta>> purché resti segno della propria tenacia.
La bellezza in questa “terra matta”, per dirla con il nostro scrittore conterraneo Vincenzo Rabito, é tutto ciò che ci resta e che dobbiamo tenerci stretto.
di Gioacchino Tiralongo.