Sentenza imminente per i due parà condannati per la morte di Lele Scieri: la difesa chiede l’assoluzione
È attesa per l’11 dicembre la sentenza della corte d’assise d’appello di Firenze nel processo contro Alessandro Panella e Luigi Zabara, ex paracadutisti della Folgore, condannati rispettivamente a 26 e 18 anni in primo grado per la morte di Emanuele Scieri. Il corpo del giovane allievo paracadutista, originario di Siracusa, fu ritrovato il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. La morte, avvenuta a causa di atti di nonnismo, risale al 13 agosto, giorno in cui Scieri non si presentò al contrappello.
Durante l’udienza odierna, i legali difensori Andrea Di Giuliomaria e Andrea Chiariello hanno chiesto l’assoluzione per i loro assistiti, sostenendo che i due militari non erano presenti in caserma quella notte perché in licenza. Le difese hanno inoltre sottolineato l’inattendibilità delle testimonianze, equiparando la posizione dei loro clienti a quella del terzo imputato, Andrea Antico, già assolto in due precedenti sentenze.
La procura generale, al contrario, ha richiesto la conferma delle condanne, con un ricalcolo delle pene a 24 anni per Panella e 16 per Zabara. Secondo l’accusa, Scieri fu vittima di atti di nonnismo da parte dei “anziani” presenti in caserma, nonostante fossero formalmente in licenza. Nel tentativo di sfuggire alle vessazioni, il giovane si arrampicò sulla scala di asciugatura dei paracadute, da cui cadde per le percosse subite, precipitando da un’altezza di dieci metri. Il suo corpo, occultato, fu scoperto casualmente da altri militari. Le accuse indicano anche un presunto insabbiamento del caso da parte dei vertici della caserma.
La vicenda rimane al centro dell’attenzione mediatica, in attesa della sentenza definitiva che metterà un punto su un caso che ha scosso l’opinione pubblica e il mondo militare.
Di Redazione.